Il pagellone della serie A
fabio
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Benvenuti a questo improvviso post di stampo sportivo. Ieri 23 maggio si è chiuso il campionato di serie A e, veleni a parte, si può provare a dare qualche voto a questa stagione che, possiamo dirlo, si è svolta per intero durante una pandemia e quindi, giustamente, a stadi vuoti.

Non ricordo di aver fatto altri pagelloni del genere, se non collaborando su punti isolati, per cui mi perdonerete se procedo in ordine puramente casuale e classificando elementi sconnessi tra loro 🙂

Inter – 8

Si parte da chi vince, per cui l’Inter merita un bell’8 per aver scalzato la Juventus da una scia di 9 campionati vinti. Non ha prodotto sempre l’agognato bel gioco ma a) non ha né preso né cercato un allenatore che sa farlo b) non c’è nessun articolo del regolamento del gioco calcio che richiede di fare bel gioco per vincere. Non ha fatto bene in Champions, anzi ha fatto male, e forse questo ha permesso una vittoria piena e anticipata del campionato: se le vicende societarie non interferiranno con il cosiddetto “progetto tecnico” l’anno prossimo si ripeteterà con, magari, qualche soddisfazione in Eeropa.

Juventus – 5

Avrebbe dovuto e potuto fare di più come rosa, ma ha deciso di puntare su un neo-allenatore e se un gruppo dirigenziale allo sbando: che l’annata non fosse buona lo si notava già dal caso Suarez, ma gli atteggiamenti e le dichiarazioni successive non hanno fatto altro che peggiorare la situazione. Ricevere bizzarre scelte arbitali a proprio favore non aiuta a farsi amici o a qualificare il lavoro fatto come “buono”. Alla fine evita il peggio in extremis in una gara da ufficio inchieste col Bologna, ma la sensazione è che da settembre sarà l’ennesima ripartenza da zero.

Atalanta – 6.5

Non è più una sorpresa e proprio per questo mi aspettavo di più: le ultime due partite – coppa Italia e duello col Milan – sono andate al contrario di come ci si aspettava. A parte il risultato, comunque eccezionale per una squadra così attentamente gestita, mi ha stupito il caso Papu Gomez: ha distrutto un po’ l’immagine della famigliola felice, facendo vedere un po’ dei difetti che uno spogliatoio ha sempre, a maggior ragione se di livello. Ci lascia sempre col dubbio: come fanno a correre così tanto?

Milan – 8

Non ha vinto, ma chi si aspettava finisse seconda? E chi si aspettava 20 giornate al primo posto? Riesce nell’incredibile impresa di raggiungere un obiettivo con giocatori in prestito secco, giocatori in scadenza, allenatore preso per caso, 40enne in attacco (e a Sanremo) e, in generale, con una rosa meno attrezzata. Il tutto diminuendo il monte ingaggi. Una squadra schizofrenica che perde quando non te lo aspetti (Spezia, Sassuolo, etc.) e vince quando non ci crede nessuno: Juventus, Atalanta (ieri) ma anche a Napoli o con la Lazio nel recupero. Ci lascia due domande: che squadra ci sarà l’anno prossimo? A cosa potrà puntare?

Napoli – 4

Era attrezzata per vincere. Secondo l’antico adagio che chi non ha i denti ha il pane e chi ha i denti non ha il pane riesce a mettere in mano a Gattuso la squadra che avrebbe dovuto dare ad Ancelotti per vincere il campionato. Come il Milan anche il Napoli è schizofrenico nei risultati, ma anche in certe altre scelte: puoi fare un campionato senza avere un titolare in porta? Puoi, tu presidente, sbagliare ogni dichiarazione possibile (ultima solo temporalmente quella di ieri sera 30″ dopo il triplice fischio su twitter)? Ed era così necessaria la faccenda dell’ASL? La sensazione è che se sulla panchina dovessere arrivare un Allegri, l’anno prossimo potrebbe fare quello che gli infortuni e le scelte presidenziali quest’anno hanno impedito.

Roma e Lazio (sv)

Hanno fatto un giro in pit lane quest’anno: la Roma, dopo i problemi di spogliatoio, si è buttata anima e corpo sulla EL andando a rimediare i soliti 7 gol in giro per l’Europa, la Lazio similmente in CL – dopo un bel girone – col Bayern campione. Sono squadra che dovranno aggiustarsi: la prima punta su Mourinho – non un propriamente un rifondatore – la seconda non si sa: Simone Inzaghi è stimato ma nessuno se lo prende, Lotito non lo rinnova e quindi di questa stagione ci ricorderemo solo che, per qualche motivo, la Lazio ha ritenuto opportuno mandare i tamponi anti-covid in un laboratorio in Campania e giocare, a quanto pare, con giocatori positivi. Speriamo per tutti la pandemia passi velocemente.

AIA – 5.5

Abbastanza bene, abbastanza male. La stagione è stata in qualche modo falsata…Abbiamo ancora negli occhi Juventus-Inter 3 a 2 che ha cambiato parecchio le sorti delle qualificazioni Champions e altre varie cose che cito casualmente: Ibrahimovic espulso senza motivo e i 300 rigori al Milan, Conte e Maresca, gli svarioni di Orsato (a quanto pare il migliore), le note spesa gonfiate, le chat whatsapp sulle promozioni in serie A.

Politica e alte sfere (Lega Serie A, FIGC, etc.) – 3

Forse i peggiori in assoluto: fra risse sui calendari, sui recuperi (fortunatamente pochi), sui protocolli, sulle dilazioni di pagamento, si capisce solo che non comanda nessuno né da solo né in gruppo. Non parlo neanche della Superlega, perché quelle sono vette troppo alte per questo pagellone, ma basta citare il casino fatto coi diritti televisivi venduti sempre peggio (e l’altra volta li abbiamo venduti 3 settimane prima di annunciare che in Serie A arrivava Ronaldo…) e a un broadcaster con problemi a trasmattere. Il punto più ridicolo è stato comunque il protocollo parte 1 (i primi mesi) con il jolly dato ad ogni squadra dopo che il Genoa è stato flagellato di casi covid e l’affaire Juventus-Napoli: non perché si potesse andare contro l’ASL – ci mancherebbe – ma perché ha messo a nudo subito il ruolo marginalissimo di quest’accordo.

Serie A – 6.5

L’ha tenuta in piedi Milano, per il resto è stato solo bello vedere la Juventus affondare – ancora meglio sarebbe stata vederla in EL – e hanno fatto bene molte squadra cd di provincia che sono il vero “strumento” di crescita del calcio nostrano visto che rappresentano al meglio le nuove leve e, quindi, il livello medio su cui il nostro calcio si colloca: un giorno torneranno anche i bomber di provincia, per il momento ci accontentiamo di Raspadori, Zaccagni ma anche di gioventù in altri ruoli come Maggiore, Pobega, Di Marco, Montipò, etc.

Come dicono quelli bravi: ora testa all’europeo…non lo vinciamo dal 1960.