Stack-to-flow cross-asset sprial chart spiegato
fabio
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Qualche giorno fa ho ritwittato un grafico di @therationalroot realizzato sulla base di un modello predittivo molto noto in ambito bitcoin di PlanB (su twitter @100trillionUSD).

Stock to flow cross asset spiral

Un amico mi ha fatto notare che non si capisce granché, quindi oggi provo a spiegarlo in parole semplici come si potrebbero aspettare quei soggetti mitologici che scrivono “explain like I’m 5 yo” o peggio ancora “ELI5”. Siccome potrei parlare e scrivere sull’argomento a lungo provo a trattenermi facendo solo una premessa e metto qualche piccola parte facoltativa, ma non preoccupatevi è tutto segnalato 🙂

Scarsità

Premessa

Bitcoin è un’invenzione particolarissima e interessantissima per tanti aspetti, ma il primo, fondamentale e rivoluzionario concetto con cui vi scontrerete (o vi siete già scontrati) leggendo/studiando è quello si scarsità. Il protocollo Bitcoin, di fatto, è la prima formulazione e implementazione della scarsità in ambito digitale: cosa significa? Significa una cosa quasi due: la prima è che di bitcoin ne veranno prodotti 21 milioni e poi basta, secondo una progressione geometrica per cui all’incirca ogni 4 anni viene dimezzata la ricompensa per chi si prende l’onere di validare le transazioni (imprecisione per semplificare). La quasi due è un concetto che mi è caro e che collego alla scarsità ma sarebbe più corretto chiamare unicità. Fino a prima di Bitcoin il mondo digitale conosceva un solo modo di funzionamento: un “oggetto” digitale era infinitamente riproducibile (caratteristica molto apprezzata che premia la “distribuibilità” di un’informazione), con o senza la volontà di chi l’aveva prodotto: è facile pensare al caso degli mp3, ma anche le mail che ci mandiamo non sono uniche poiché vengono semplicemente copiate da un server ad un altro rendendo quella mail unica nella nostra testa e in quella di chi la riceva, ma multipla se si va a vedere come funziona. Metaforizzando sul presente le informazioni si diffondevano come un virus: replicandosi.

I bitcoin non si replicano, vengono creati (minati) e sono unici. La quantità attualmente in circolazione è di circa 18.9 (a 21 ci arriveremo nel 2140 circa): questa misura è lo stock. Quanti invece ne vengono prodotti in un anno è il flow. Stock-to-flow è semplicemente il rapporto fra queste due misure. Più alto il valore, più scarso il bene prodotto.

Facoltativo
Questa misura si può applicare a qualsiasi bene ed è particolarmente interessante per le commodities come l’oro, l’argento e altro: oro e argento sono beni scarsi (la quantità di oro sul pianeta può essere ignota ma sappiamo che è finita) e hanno un rapporto sicuramente maggiore di 1, altre commodities tipo quelle di consumo galleggiano attorno a 1, qualcuna sarà sopra qualcuna sotto a seconda della produzione annuale: il gas che estraiamo può venire stockato per una certa quantità ma il resto lo bruciamo nell’anno, il grano lo consumiamo altrimenti deperisce e talvolta se ci sono catastrofi climatiche in aree specifiche la produzione annuale (il flow) ne risente, causando l’aumento del rapporto e del prezzo.

Come detto Bitcoin ha una peculiarità: sappiamo con una certa precisione quanti ne verranno creati, quanti ne creiamo in un anno, quanti nei prossimi. Queste informazioni rendono lo S2F un buon indicatore della scarsità e di conseguenza, ipotesi del modello, del prezzo. In effetti se si scopre un sistema per produrre più grano del previsto (o un super giacimento petrolifero) il prezzo tenderà a scendere, se un patogeno distrugge le coltivazioni (o inizia una guerra commerciale) il prezzo tenderà a salire. L’oro è considerato un bene rifugio per diversi motivi, uno di questi è proprio che è difficile che venga scoperta una nuova super miniera o che ne venga persa o distrutta una grande quantità.

Halving, Market Cap, Price

La parte più difficile ce la siamo detta: ora che siamo maestri dello S2F vediamo le altre misure rappresentate nel grafico:

  • Halving di Bitcoin
  • Market Cap, di argento, oro e mercato immobiliare

Halving

In realtà ne abbiamo già parlato: è il meccanismo tale per cui circa ogni 4 anni si dimezza la quantità di bitcoin riconosciuta ai miner per ciascun blocco. Per praticità dico circa ogni 4 anni, ma precisamente l’halving (letteralmente il dimezzamento) avviene ogni 210000 blocchi, siccome il protocollo si bilancia periodicamente per mantenere il mining di un blocco (cioè di un insieme di transazioni) ogni 10 minuti, se fate i conti viene che fra un halving e un altro passano circa 4 anni. Sul grafico gli halving sono i “giri d’orologio” cioè ogni volta che la linea/spirale arancione passa a “mezzogiorno” (intercetta l’asse verticale, positivo).

Market cap

La capitalizzazione di mercato di un’azione è data dal suo prezzo per la quantità in circolazione. Quando sentite dire “Apple prima per capitalizzazione” è perché se fate il prezzo delle azioni per la quantità delle azioni di tutte le aziende del mondo, ad Apple esce il numero maggiore. Questa misura si applica – personalmente ritengo in maniera meno efficace – anche per altri beni: il più discutibile è il mercato immobiliare, difficilmente stimabile ma sicuramente il più grande per valore al mondo (tra l’altro il grafico penso indichi solo quello americano). Per l’oro e l’argento il discorso può valere abbastanza ma è esclusa tutta la componente finanziaria connessa ad essi (derivati, principalmente). Ad ogni modo sul grafico la market cap è rappresentata sull’asse delle ascisse in scala logaritmica.

Facoltativo Credo che coi grafici sui contagi ci abbiamo preso la mano, ad ogni modo per farla semplice, per chi non lo ricorda, quando un grafico è in scala logaritmica ogni “tacchetta” non equivale a 1 in più ma ha ad una potenza superiore (+1) su base 10, ovvero non abbiamo 0, 1, 2, 3, 4, etc. ma 10^0, 10^1, 10^2, 10^3, 10^4, etc. di conseguenza alla stessa distanza visiva non corrisponde una distanza linearmente proporzionale, ma più ampia. Giusto perché me lo sono sentito dire a un colloquio: 10^0 anzi, n^0 fa 1, non 0.

Il grafico

In definitiva in questo grafico:

  • I cerchi fissi rappresentano il market cap di mercato immobiliare (rosso), oro (giallo/oro), argento (grigio/argento). Per l’oro per esempio sappiamo che il market cap è circa 11 trilioni di $ e questo è infatti il raggio della sua circonferenza
  • Le circonferenze sottili – un elemento del grafico, come gli assi – rappresentano le magnitudo crescenti dei livelli di market cap
  • La linea continua arancione è la “capitalizzazione” di bitcoin nel tempo (a spirale, dove ogni giro d’orologio sono 210000 blocchi, circa 4 anni): indica quindi il valore della moltiplicazione del prezzo di bitcoin al tempo t per la sua quantità disponibile al medesimo tempo t
  • I puntini gialli sparsi a spirale cono l’indice S2F in corrispondenza dei rispettivi blocchi (o periodi, considerate che ora che scrivo è stato minato il blocco numero 712558)

Una cosa “carina” è che possiamo immaginarlo anche in 3D: la spirale avrebbe forma di uno zampirone che con regolarità sale in altezza ad ogni “giro d’orologio” (cioè ogni 210k blocchi) o se preferite un uragano visto dall’alto. In questo scenario i puntini arancioni dello S2F sarebbero una sorte di “nuvola” attorno alla linea della spirale.

L’importanza di questo grafico è proprio nei puntini: questi rappresentano il modello di 100trillionUSD che ha una correlazione molto forte con il market cap (e quindi anche con il prezzo): in altre parole modellizza bene l’andamento di bitcoin visibile e fa presupporre possa essere in grado di farlo anche nel tempo che ci sta davanti. Un altro grafico che lo dimostra, in maniera più tradizionale, è questo:

Source: hamal.nl

Qui si vede abbastanza bene che il modello – la linea + l’area grigia – fitta l’andamento del prezzo di bitcoin (linea rossa). Oltre a vedersi abbastanza bene c’è anche un R^2 di 0.95 a confermarlo.

Perché questo grafico è diventato virale?

Il grafico è solo un modo per far capire visivamente il modello S2F Cross Asset (cioè il S2F che considera anche oro, argento, diamanti e immobiliare) di PlanB/100trillionUSD, per cui possiamo dire che è questo modello che fa esaltare chi crede in Bitcoin. È facile intuire il perché: mostra un trend sempre crescente (anche il semplice grafico del prezzo in scala logaritmica lo mostra), promettendo prezzi molto elevati nei prossimi anni, segnatamente quasi 1 milione di euro per bitcoin nel 2027. Dà fiducia quindi sull’andamento futuro, frutto però – come sempre – di quanto osservato nel passato. Inoltre se vogliamo c’è la rivincita sulla finanza tradizionale: si vede che Bitcoin vale ora più di tutto l’argento che c’è al mondo e l’oro è nel mirino. Insomma, è un bel grafico con diversi significati per i bitcoiners ma di fondo ha un unico messaggio: comprare bitcoin conviene in qualsiasi momento, prima lo si fa e più se ne possono comprare perché poi il prezzo sale e se ne potranno comprare – a parità d’importo – quantità minori.